20 Novembre 2023 / ENERGIA - RINNOVABILI

Energia verde in Italia: a che punto siamo?

La potenza installata di energia verde in Italia può e deve almeno raddoppiare nei prossimi sette anni. Cioè passare da 59 GW nel 2022 a 131,3 GW nel 2030. Quando le fonti rinnovabili dovrebbero arrivare a soddisfare il 65% del fabbisogno elettrico nazionale. È questo il target in materia di elettricità da fonti rinnovabili indicato nella proposta di aggiornamento del PNIEC presentata dall’Italia alla Commissione europea a giugno 2023.

Ancora più ambiziosa è la proposta contenuta nel Piano elettrico 2024-2030 di Elettricità Futura, l’associazione confindustriale delle principali aziende della filiera italiana di settore che rappresentano oltre il 70% del mercato nazionale elettrico.

Piano 2024-2030 dei big dell’elettricità: target 84% energia rinnovabile

Il Piano si basa sullo studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030”, realizzato da Enel Foundation, Althesys ed Elettricità Futura. Il target è di 143 GW di nuova potenza installata di energia verde, per portare le fonti rinnovabili a costituire ben l’84% del mix elettrico del Paese nel 2030 in coerenza con gli obiettivi del RePowerEU. Occorrerebbe quindi aggiungere 84 GW di potenza installata al ritmo di 12 GW l’anno. Un’accelerazione notevole, se si considera che nel 2022 sono stati installati in Italia 3 GW di nuovi impianti, e nei primi nove mesi del 2023 si è arrivati a 3,9 GW (dati Terna).

Anche il Piano di Elettricità Futura, così come il PNIEC, punta soprattutto su fotovoltaico ed eolico. Tecnologie dove un’effettiva espansione è fattibile. A patto di raggiungere per il 2030 anche una capacità di accumulo energetico di grande taglia di 80 GWh e di sviluppare al contempo una rete elettrica adeguatamente dimensionata e flessibile. Cioè una rete strutturalmente in grado di gestire il necessario bilanciamento tra immissioni e prelievi di corrente elettrica in un sistema ampiamente basato sulla generazione intermittente di energia verde da sole e vento.

Nello specifico, secondo il Piano di Elettricità Futura, dal 2024 al 2030 il fotovoltaico installato può e deve essere incrementato di 56 GW. Lo scenario prevede il 30% del fotovoltaico sui tetti e il 70% a terra, una soluzione mista con un costo di generazione di 110 euro per MWh, minore del costo dell’elettricità livellato medio (LCOE) di 170 euro nell’ipotesi del 100% su tetti. Soluzione da perseguire anche perché i parchi fotovoltaici non sottrarrebbero terreno all’agricoltura, consumando solo lo 0,2% del territorio, dice Elettricità Futura.

La potenza installata dell’eolico può e deve essere aumentata di 26 GW. Mentre per le restanti fonti di energia verde (idroelettrico, geotermico, bioenergie) l’incremento sarebbe solo di 2 GW.

Il primo vantaggio strategico di una crescita così rilevante delle fonti rinnovabili in Italia dal 2024 al 2030 sarebbe l’aumento dell’indipendenza e della sicurezza energetica nazionale. Per esempio, si calcola che nel periodo considerato si ridurrebbero le importazioni di gas di 160 miliardi di metri cubi. E secondo gli autori del Piano, in linea con le stime dell’International Energy Agency (IEA) i benefici economici sarebbero di 360 miliardi di euro in termini di valore aggiunto per la filiera e l’indotto del settore elettrico e di crescita dei consumi nazionali. Anche perché nell’intero comporto elettrico si creerebbero 540mila nuovi posti di lavoro, in aggiunta ai 120mila attuali.

L'evoluzione dell'energia verde in Italia

Da anni la quota di produzione di energia verde elettrica in Italia si aggira intorno a un terzo del consumo interno lordo (CIL), cioè della produzione lorda più il saldo scambi con l’estero. Secondo i dati Terna e GSE riportati nella relazione sulla situazione energetica nazionale nel 2022 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il totale di produzione lorda delle fonti energetiche rinnovabili (FER) è stato di 103,9 TWh nel 2017 (31,3%), 114,4 TWh nel 2018 (34,5%), 115,8 TWh nel 2019 (35,1%), 116,9 TWh nel 2020 (37,6%), 116,3 TWH nel 2021 (35,3%). Ed è sceso a 100,1 TWh nel 2022 (30,6%) a causa del forte calo della produzione di eolico e idroelettrico, solo parzialmente compensato dall’aumento del fotovoltaico.
Nei primi nove mesi del 2023 (fonte Report Terna di settembre 2023) la quota di richiesta di energia elettrica soddisfatta da fonti rinnovabili in Italia è risalita al 37, 1%.

Le principali fonti di energia rinnovabile nel contesto italiano

Tra il 2018 e il 2021 la produzione idroelettrica è oscillata tra i 45 e i 48 TWh l’anno, per poi crollare a 28,4 TWh nel 2022 a causa della siccità. Da gennaio a settembre 2023 il contribuito dell’idroelettrico è tornato a salire, arrivando al 32,5% del totale energia verde.
L’eolico è passato dai 17,7 TWh del 2016 ai 20,9 TWh del 2021. Nel 2022 ha fatto 20,5 TWh. Oscilla tra il 18 e il 20% del totale green. L’obiettivo del PNIEC è portarlo a 64,1 TWh nel 2030.
Il fotovoltaico è salito dai 22,1 TWh del 2016 ai 28,1 TWh del 2022, arrivando intorno al 30% sul totale rinnovabili. L’obiettivo PNIEC per il 2030 è 99,1 TWh.
La produzione elettrica da bioenergie è scesa dai 19,4 TWh del 2016 ai 17,6 TWh del 2022, con un contributo medio del 15% sul totale energia verde. Il PNIEC vede un ulteriore calo a 9,6 TWh nel 2030.
La geotermia tra il 2016 e il 2022 ha prodotto in media 6 TWh l’anno di corrente elettrica, intorno al 5% del totale green. Per il 2030 l’obiettivo PNIEC è 8 TWh.
La capacità cumulata in esercizio delle energie rinnovabili in Italia è aumentata di 3,9 GW nei primi nove mesi del 2023: una crescita pari a quasi il doppio (+95%) di quella registrata nello stesso periodo del 2022. Nel fotovoltaico in particolare si è incrementata di 3,5 GW, arrivando complessivamente a 28,6 GW. Mentre per l’eolico si sono aggiunti 0,4 GW, arrivando a 12,3 GW.

Le politiche e gli incentivi per promuovere l'energia verde in Italia

Come sintetizzato nel documento “Le fonti rinnovabili” pubblicato ad agosto 2023 dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati, il PNIEC aggiornato fissa un obiettivo complessivo di copertura di consumi energetici da fonti rinnovabili del 40% al 2030. Così ripartito: 65% nel settore elettrico (era 55%), 37% nel settore termico (era 33,9%), 31% nel settore dei trasporti (era 22%). Inoltre è stato stabilito un obiettivo di consumo di idrogeno da fonti rinnovabili del 42% negli usi industriali.

Questioni essenziali nelle politiche di incentivazione dell’energia verde in Italia sono:
– Velocizzazione pratiche di autorizzazione degli impianti
– Individuazione aree idonee
– Ruolo Regioni e Comuni
– Nuove aste rinnovabili
Contratti PPA (Power Purchase Agreement)
– Sviluppo rete elettrica e connessioni
– Accumuli e capacity market

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