ENERGIA - RINNOVABILI

Produzione di energia da fonti rinnovabili: strategie e sfide future per l’Italia
Le batterie per veicoli elettrici avranno bisogno di meno nichel del previsto nel prossimo decennio. E questo impatterà sul mercato del nichel, le cui previsioni di crescita della domanda mondiale saranno riviste. Se ne è parlato il 20 ottobre al Kerb sul mercato fisico dei metalli industriali durante il 63° FARO Club Main Meeting di Bergamo.
Nell’industria delle batterie si sta infatti sviluppando un paradigma tecnologico diverso rispetto alle soluzioni ancora predominanti con catodo NCM al nichel-cobalto-manganese. In primis, con le batterie LFP con catodo al litio-ferro-manganese che sono in forte ascesa.
La questione è stata sottolineata durante il Kerb di FARO da Antonio Gerli, responsabile commerciale di Gerli Metalli spa, appena rientrato dalla London Metal Exchange Week 2023 di Londra. Da cui arriva l’indiscrezione che si sta andando verso l’istituzione di listini separati tra nichel di Classe I e nichel di Classe II, che rappresenta oggi oltre il 50% del totale mondiale.
Continua il trend di debolezza del nichel. Nel 2023 i prezzi sono scesi da 30mila dollari a tonnellata di gennaio a meno di 20mila dollari di ottobre. Gerli ha evidenziato che si prevede un surplus di produzione di nichel di 230mila tonnellate nel 2023, a cui si potrebbero aggiungere tra le 200 e le 300mila tonnellate nel 2024. Calcolando che il mercato del nichel ha una dimensione di circa 3 milioni di tonnellate annuali, è evidente che i prezzi si deprimono. In calo sono anche i premi, anche se in maniera meno marcata.
Alcuni operatori ritengono che sul mercato si sia comunque raggiunto il “bottom”. Previsioni realistiche si potranno comunque fare solo a dicembre o gennaio, perché al London Metal Exchange le discussioni sui nuovi contratti per il 2024 sono di fatto ancora in gran parte in stand-by.
Nel mercato del nichel i produttori più virtuosi stanno oggi lavorando con costi di produzione di 10-12mila dollari a tonnellata. Ma ci sono operatori che arrivano a 20mila dollari, quindi in perdita. Una situazione che non può durare a lungo. Quindi ci potrebbero essere delle riduzioni della capacità produttiva.
La maggior parte delle aziende stanno operando con scarsa visibilità sulle prospettive degli ordini. Comprese le acciaierie di inox, tra i principali consumatori di nichel, che hanno portafogli ordini molto assottigliati. Pertanto gli stock sono alti e non è possibile fare alcuna pianificazione.