25 Giugno 2024 / EXPERIENCE

Il tema caldo del riciclo rottami ferrosi e non ferrosi al 65° Faro Club

Tra i principali trend in corso nelle filiere e nei mercati dei metalli industriali c’è quello del riciclo rottami ferrosi e non ferrosi. «Essenziale è la questione del cambiamento radicale che comporta la crescita fortissima della domanda di rottami per l’elettrosiderurgia e per l’alluminio secondario con leghe sempre più di qualità», ha evidenziato Paolo Kauffmann, fondatore di Faro Club e Ceo di Matherika Group, nel corso del 65° Faro Main Meeting tenutosi il 20 giugno 2024 a Baveno sul Lago Maggiore. «La transizione verso gli obiettivi di sostenibilità è in tal senso un driver fortissimo e ineluttabile per l’Italia e per l’Europa, che investe l’industria, l’energia e le filiere delle materie prime».

Alluminio e acciaio sono i metalli più interessati, ma la questione riguarda anche il rame.

I rottami per l’alluminio secondario

L’alluminio secondario è sempre più richiesto in Europa, e il trend tecnologico va verso la separazione efficiente dei rottami e la capacità di creare prodotti pronto forno. È cambiata molto anche la tipologia di rottami che vengono utilizzati negli impianti più moderni per produrre leghe secondarie di qualità sempre più simile a quelle primarie.

Il trend dell’alluminio secondario non si arresterà, visto l’impatto ambientale nettamente inferiore al primario. Di conseguenza, in ambito riciclo rottami ci sarà sempre più scarsità e aumento dei prezzi del materiale. E a valle si arriverà a un valore dell’alluminio secondario più alto dell’alluminio primario.

I produttori stanno seguendo due linee di azione: cambiare la tipologia di lega e spostarsi a valle su lavorazioni a maggior valore aggiunto. In Italia la produzione della classica lega 626 secondaria si sta riducendo a favore di leghe semi primarie in grado di competere con il primario.

La trasformazione delle aziende del settore riguarda anche il segmento di filiera della raccolta e prima lavorazione dei rottami. Il mercato italiano dei raccoglitori è infatti ancora molto frammentato rispetto ad altri paesi europei. Da una parte si assisterà a consolidamenti in aziende più strutturate nell’attività di riciclo rottami. Dall’altra, diverse fonderie di alluminio puntano esse stesse a internalizzare queste attività, per diventare in primis raccoglitori di rottami in grado di lavorarli con l’obiettivo di controllare meglio il ciclo a monte di preparazione del materiale e riuscire ad affinarlo secondo le proprie esigenze.

I rottami ferrosi per l’elettrosiderurgia

Continua nel 2024 l’evidente carenza di rottami in Italia, confermata dal fenomeno di importazioni di navi in pool, che di solito si fanno solo in fasi di forte preoccupazione o per cercare di calmare la tensione sul mercato. Lo confermano gli operatori in ambito riciclo rottami ferrosi, la cui strategicità per la siderurgia italiana ed europea è sottolineata da anni.

Il riciclo rottami nel settore del rame

Molta attenzione merita anche il fatto che il break even per produrre catodo da rottame e da concentrato di rame oggi è cambiato. Sul riciclo del rame c’è però un problema tecnologico, perché gli impianti di colata non raffinano e i forni non possono essere caricati di rottame oltre una certa quota. Inoltre, rispetto per esempio all’alluminio, i tassi di raccolta e riciclo del rame sono più bassi e il ciclo di vita dei prodotti è più lungo.

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